Quanto guadagna un osservatore di calcio? Dalle differenze tra i professionisti del calcio e i dilettanti sino alla possibilità di svolgere l'attività come libero professionista. Scopri tutto quello che c'è da sapere per intraprendere questa incredibile carriera di talent scout calcistico.
L' osservatore di calcio é onnipresente e senza età. Di fianco ad un campo di calcio, in disparte, attaccato alla recinzione o un po' distante per non dare nell'occhio, troverai sempre la figura dell'osservatore calcistico, che guarda, scruta, osserva e rielabora il talento dei calciatori dilettanti.
Perché è proprio questo il lavoro dello scrutatore di giovani promesse, o se vogliamo dare un respiro più internazionale, del talent scout del calcio. Una disciplina, un'attitudine, divisa ontologicamente in due fasi.
La prima di analisi pura e visiva, fisica e asettica, alla costante ricerca del dato estetico, che possa portare alla prima (si spera positiva) impressione. La seconda più arguta, critica, consapevole e dottrinale, nella quale quanto appena osservato viene inserito in un contesto più ampio al fine di imbrigliare il talento, quantificarlo ed esportarlo nella categoria che più a lui si addice.
Ecco, se la leggi in questo modo capirai subito che l'attività tipica dell'Osservatore Calcistico è tutto tranne che banale.
Proprio per questo la FIGC ha voluto finalmente recepire a pieno titolo all'interno del proprio ordinamento la figura professionale dell'osservatore. Esiste persino un'associazione osservatori calcio.
Questa figura è stata inserita dal 2015 nel Regolamento dell’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi che, dal 27/04/2015 (comunicato ufficiale n. 245/A).
L'art. 4 del suddetto Regolamento infatti identifica e specifica i confini dell'attività in questione:
"L’Osservatore Calcistico svolge, per conto delle società sportive professionistiche, attività concernenti l’osservazione, l’analisi, la valutazione, l’archiviazione e lo scouting calcio di giocatori e squadre".
Da una prima lettura ti balzerà subito all'occhio la circostanza che la norma tende ad escludere che detta attività possa essere svolta a livello dilettantistico.
Questo poiché, con ogni probabilità, nel mondo dei dilettanti le società, che hanno nella loro quasi totalità la forma giuridica dell'ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica).
Essendo un'associazione senza scopo di lucro, difficilmente potrebbe giustificare l'esistenza di veri e propri dipendenti in luogo ai collaboratori interni, non stipendiati e, al massimo capaci di percepire il rimborso delle spese sostenute. L'osservatore calcio giovanile è comunque una figura da inquadrare.
Non potendo avere dipendenti, nei dilettanti diventa complicato dare una giustificazione fiscale della retribuzione dell'osservatore. Per questo motivo, con ogni probabilità, si è preferito escluderla dalla tutela federale.
Ma in verità, è possibile assegnare un inquadramento giuridico-fiscale all'osservatore, come nuova figura professionale.
Questa guida, realizzata con la collaborazione di CambioSquadra.it, ha proprio il compito di spiegarti in che modo l'osservatore possa operare sia a livello professionistico che dilettantistico, analizzando i casi più frequenti.
Anche perché, in tempo di pandemia e anche dopo, ormai l'attività online di un osservatore calcistico è diventata fondamentale, soprattutto da quando i calciatori hanno preso l'abitudine di creare i proprio profili e curriculum online. Spieghiamo i dettagli nella guida su come i calciatori devono fare i video.
Osservatore calcistico stipendio? Dipende!
Nella prima delle nostre ipotesi puoi avere la fortuna di essere scelto ed ingaggiato da una società professionistica per fare talent scout calcio.
In questo caso il tuo rapporto di lavoro sarà configurato nell’ambito dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (di cui all’art. 50, comma 1, lett. c-bis del TUIR).
Si applicheranno, dal punto di vista fiscale, le medesime disposizioni relative alla determinazione del reddito di lavoro dipendente (di cui al successivo art. 51 TUIR).
Sarai in tutto e per tutto un dipendente della società, con uno stipendio fisso e con degli obblighi di esclusiva nei confronti del datore di lavoro, potrai essere licenziato per giusta causa e in ambito pensionistico maturerai l'anzianità contributiva. In pratica, avrai un vero e proprio stipendio da osservatore calcistico.
Nel caso in cui invece tu non volessi essere assunto da una società in particolare, ma fossi titolare di partita IVA, allora potrai collaborare in via autonoma con una o più società,.
Svolgerai così un attività comparabile a quella di consulenza da fatturarsi di volta in volta, oppure periodicamente, nel caso in cui si sottoscrivessi un contratto di collaborazione autonoma continuativa.
In questo caso i compensi, comprese le spese rimborsate o prepagate, concorrono alla formazione del tuo reddito di lavoro autonomo (in base all’art. 54, comma 1, del TUIR), con conseguente obbligo di applicazione della ritenuta d’acconto da parte del committente sostituto d’imposta (ai sensi dell’art. 25 del D.P.R. n. 600 / 1973).
Inoltre, se la mole del lavoro non è ancora tale da permettere grossi guadagni, potrai aspettare ad aprire la partita Iva ed emettere (quando verrai pagato) una semplice ricevuta di "prestazione occasionale". La prestazione occasionale può essere di un massimo di due o tre attività nell'arco di un anno e fino ad un massimo di € 5.000,00 di introiti complessivi.
Anche in questo caso, fiscalmente riconducibile nei redditi diversi di cui all’art. 67, comma 1, lett. m, del TUIR, la società sportiva sarà tenuta ad applicarre la ritenuta d’acconto sui compensi.
Come previsto dal richiamato art. 25 del DPR n. 600/1973, saranno comprese le spese rimborsate o prepagate, salva l’eccezione (oggetto della risoluzione n. 49/E del 2013) della prestazione di lavoro autonomo occasionale per il cui svolgimento è previsto solamente il rimborso delle spese strettamente necessarie per l’esecuzione della stessa (quindi senza compenso in sostanza), che dovranno essere necessariamente documentate.
Come già anticipato, anche se non espressamente previsto dalla normativa Federale, è sempre ipotizzabile delineare un inquadramento legale giuslavoristico anche in favore dell'osservatore che collabora con una società calcistica appartenente alla Lega Nazionale Dilettanti.
Nel caso di specie, quando l'osservatore calcistico si ritrova ad essere tesserato per la società dilettantistica, questa potrà unicamente (stante la specifica normativa Federale che non prevede la possibilità di elargire emolumenti ai tesserati - salve eccezioni che però non ti riguardano in questo caso) riconoscere per l'attività svolta dallo stesso, il rimborso delle effettive spese vive sostenute.
In questo caso troverà altresì applicazione l'esenzione di cui alla risoluzione n. 49/E del 2013 e quindi non vi sarà l'esposizione della ritenuta d'acconto a favore del talent football scouting.
In merito poi agli importi complessivi massimi, annualmente pagabili dalla società al singolo tesserato a titolo di rimborsi spese, ci si dovrà anche qui rifare alle normative Federali di riferimento.
Quando invece l'attività di osservatore calcistico viene svolta in modo autonomo ed indipendente da soggetto titolare di partita Iva, lo stesso ben può essere inquadrato (anche in ambito dilettantistico) quale consulente esterno della società, alla stregua di qualsiasi altro professionista (commercialista, avvocato, fornitore, ecc..).
Sul punto la nostra redazione di CambioSquadra ha intervistato l'Avv. Matteo Bombonati, Agente di Calciatori ed esperto di Diritto Sportivo, il quale ha confermato la possibilità anche per gli Osservatori che collaborano con squadre dilettantistiche, di poter ottenere tutela soprattutto dal punto di vista della loro retribuzione.
Lo stesso ha inoltre specificato che - "E' sicuramente possibile per l'osservatore prestare, quale lavoratore autonomo, la propria attività in favore di società sportive dilettantistiche, si tratterebbe di un attività equiparabile ad una qualsiasi attività di consulenza esterna".
Prosegue Bombonati: "mentre nel caso in cui l'osservatore fosse un tesserato per la società, allora non si potrebbe travalicare il limite e la ratio dei rimborsi spesa, che vanno in ogni caso debitamente giustificati".
Ancora una volta, quindi, è stato dimostrato come l'osservatore calcistico si stia prepotentemente ritagliando un ruolo sempre più importante e riconosciuto all'interno del calcio moderno, sia esso giocato a livello professionistico che dilettantistico.
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