Quote giovani campionati dilettanti

Utilizzo obbligatorio dei giovani nei campionati dilettanti

Utilizzo obbligatorio dei giovani nei campionati dilettanti

Come ogni anno, in primavera il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti definisce i limiti di partecipazione ai vari campionati dilettantistici di Promozione dei calciatori in relazione alla loro età per la stagione successiva. Scopriamo assieme cosa sono le "quote" e quali vincoli comportano.

Domande e risposte rapide

  • Quali sono le quote nei Dilettanti in questa stagione?

    Per la Stagione in corso (2022/2023) l’obbligo minimo di impiego degli under è stato fissato in n. 2 calciatori (dei quali un 2003 e un 2004) per i campionati regionali di Eccellenza e Promozione e n. 4 calciatori (un 2001, un 2002, un 2003 e un 2004) nel campionato di Serie D.
  • Che cos'è il progetto "giovani D valore"?

    E' un progetto promosso dalla Lega Nazionale Dilettanti che prevede la corresponsione di premi economici a quelle Società di Serie D che utilizzano il maggior numero di giovani promesse.
  • Esistono le quote anche nel calcio professionistico?

    Diversamente da quanto accade nel mondo dei Dilettanti, le leghe professionistiche prevedono la corresponsione di incentivi economici alle Società, sulla base del tempo effettivo di impiego dei giovani all’interno delle competizioni ufficiali.

Cosa sono le “quote” Dei dilettanti?

Ogni anno, a cavallo tra i mesi di Aprile e Maggio, il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti (LND) stabilisce i limiti di partecipazione ai vari campionati dilettantistici di Promozione, Eccellenza e Serie D, per la stagione sportiva successiva, dei calciatori in relazione alla loro età (le cosiddette “quote”).

Per la Stagione in corso (2022/2023) l’obbligo minimo di impiego degli under è stato fissato in n. 2 calciatori (dei quali un 2003 e un 2004) per i campionati regionali di Eccellenza e Promozione e n. 4 calciatori (un 2001, un 2002, un 2003 e un 2004) nel campionato di Serie D.


Il progetto "giovani D valore"

A sostegno dello sviluppo della cosiddetta "linea verde" è intervenuta in modo sensibile la Lega Dilettanti che ha promosso e continua a promuovere, da più di 10 anni, il progetto "giovani D valore", legato per l'appunto alla corresponsione di premi economici a quelle Società di Serie D che utilizzano il maggior numero di giovani promesse.

Nello specifico la LND stanzia una somma pari a complessivi € 450.000,00, suddivisa in € 50.000,00 per ogni girone, da elargire ai Club che, dalla prima alla ventottesima giornata di campionato (evitando così possibili speculazioni derivanti da gare tra Società senza alcun interesse di classifica), avranno schierato maggiormente in campo calciatori, italiani, comunitari ed extracomunitari, purché tesserati a titolo definitivo o temporaneo da società della LND dall’inizio di ogni gara e fino alla conclusione del primo tempo, oltre ai quattro under già previsti dal regolamento.

In sostanza vengono riconosciute delle importanti risorse economiche alle Società che schierano sul terreno di gioco più calciatori della fascia juniores (con maggior attenzione a quelli provenienti dai vivai) rispetto alle quote obbligatorie (non saranno conteggiati i calciatori tesserati a titolo temporaneo da società Professionistiche e giocatori che, pur essendo nati negli anni d’interesse siano subentrati nel corso di ogni gara).
Per ognuno di questi giovani calciatori viene assegnato un punteggio che genererà a fine anno una speciale classifica: le prime tre squadre di ogni girone riceveranno rispettivamente € 25.000,00, € 15.000,00 e € 10.000,00 euro.

Infine, alle Società che svolgono l’intera attività di Settore Giovanile verrà riconosciuto un bonus pari al 10% dei punti totalizzati. Non avranno viceversa diritto ad alcun premio invece quei Club non partecipano al campionato juniores o che si ritireranno durante la stagione e le squadre retrocesse a fine campionato.
Per maggiori informazioni lasciamo il link al Comunicato Ufficiale N. 14 del 02.09.2022 che delinea il Regolamento del progetto "giovani D valore" per la stagione in corso.


Le società premiate lo scorso anno

E quali sono state quindi le Società più virtuose, o meglio, più attente alla linea verde, la scorsa stagione? Riportiamo di seguito, divise per girone, tutte le vincitrici:

Il girone A ha visto aggiudicarsi il primo premio il Gozzano, seguito da Borgosesia e Chieri.

Nel girone B è stato il turno del Brusaporto, che ha preceduto il Ponte San Pietro e la Virtus Ciserano Bergamo.

Per quanto riguarda il girone C, il Montebelluna si è classificato al primo posto, seguito dal Caldiero Terme e dalle Dolomiti Bellunesi, terza.

Il Fanfulla si è aggiudicato il primo posto di questa speciale classifica nel Girone D, davanti alle romagnole Forlì e Ravenna.

Per il Girone E, Scandicci ha sbaragliato la concorrenza, prima di Sangiovannese e Trestina, mentre nel Girone F il Tolentino ha avuto la meglio su Porto d’Ascoli e Pineto.

Nel Girone G il Cassino è finito davanti ad Ostiamare e Atletico Uri, mentre nel Girone H si è aggiudicato il primo premio il Fasano, seguito da Sorrento e Nola.

Infine, per quanto riguarda il Girone I la Polisportiva Santa Maria Cilento è risultata la squadra più attenta all'utilizzo delle giovani promesse, superando Cavese e Sancataldese.


Le differenze con la Lega Pro

Diversamente da quanto accade nel mondo dei Dilettanti, le leghe professionistiche prevedono la corresponsione di incentivi economici alle Società, sulla base del tempo effettivo di impiego dei giovani all’interno delle competizioni ufficiali.

Per la stagione sportiva 2022/23 sono considerati “under” i calciatori nati nel 2000, 2001, 2002 e nelle annate seguenti.
Il meccanismo prevede che per ciascuna gara di Campionato di Serie C (Lega Pro) sarà determinato il minutaggio di ogni Società solo in caso di superamento della soglia minima di 270 minuti giocati da ogni singolo calciatore e fino alla soglia massima di 450 minuti giocati complessivamente da parte di: calciatori nati successivamente al 1 gennaio 2001; due calciatori nati successivamente al 1 gennaio 2000.

Il valore del premio varia a seconda del girone di appartenenza, a titolo esemplificativo: nel girone B, ogni minuto di un “under” vale € 14,61, con una maggiorazione del 150% se il giocatore è cresciuto nel vivaio del club; nel girone C il premio è più alto, ogni minuto che un giovane calca il prato verde nel girone vale € 20,50, mentre nel girone A vale solo poco meno di € 13,92.


E quindi in definitiva?

Se ci chiedessero se finalmente anche nel nostro Paese si è deciso di dare finalmente spazio ai giovani, la risposta sarebbe... ni.

In verità, mentre sicuramente degna di nota e lodevole appare l'iniziativa della LND in relazione al progetto "giovani D valore" e tralasciando il diverso sistema di premialità legato al minutaggio nei campionati professionistici, il meccanismo delle quote, applicato ormai da più di quindici anni, risulta da sempre alquanto controverso.

Se da una parte si tratta sicuramente di un ottimo e corretto incentivo per fare in modo che le Società utilizzino i giovani calciatori, all'interno di categorie (soprattutto la Serie D) molto competitive e che possono diventare il preludio al calcio professionistico, dall'altra però, il sistema così organizzato, purtroppo, si sostanzia in "un gatto che si morde la coda" in quanto i suddetti giovani calciatori, oggi favoriti dall'obbligo di utilizzo delle quote, trascorsi pochi anni si vedono costretti a fare spazio, a loro volta, ai "nuovi" giovani e così perdere la possibilità di giocare.
Il problema, a mente dello scrivente, non è per niente di poco conto.

Sovente infatti ci troviamo, come operatori di mercato, a parlare con ragazzi di 20 anni con magari già un centinaio di presenze in D che non riescono a trovare squadra per l'anno successivo in quanto escono per l'appunto dalle famigerate "quote".
Inoltre, l'inserimento di vincoli d'età implica anche scelte obbligate di formazione per gli allenatori che si trovano a dover far giocare determinati ragazzi per motivi regolamentari e non per le loro effettive qualità. D'altronde il salto nel professionismo, anche inteso come Lega Pro, è senz'altro impegnativo e se il giovane non si dimostra pronto sarà costretto a cercare spazio nelle categorie inferiori, anche con 4 campionati di D "giocati" alle spalle.

Ciò detto, una soluzione che metta d'accordo tutti, ad oggi, ancora non c'è.
Senz'altro bisogna essere contenti del fatto che comunque ci sia un'attenzione particolare verso i giovani che sono la vera linfa del nostro calcio nonché l'unica speranza di vederci competitivi in campo internazionale (diciamo che rispetto a Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda e Germania - solo per citarne alcune - siamo ancora indietro); certo, il sistema, così concepito, deve necessariamente essere riformato poiché, diversamente, ad un giovane calciatore, quant’anche promettente, le porte del professionismo rischierebbero di chiudersi non appena ventenne. Francamente, troppo presto.

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